Comunicare le dimissioni volontarie

Comunicare le dimissioni volontarie

I dipendenti di una Pubblica Amministrazione che intendono dimettersi devono comunicarlo all'amministrazione con apposita comunicazione.

L’amministrazione non può mai rifiutare le dimissioni. Le deve sempre accettare. Può esimersi dall’accoglierle solo in due casi:

  • se non è decorso il tempo di preavviso dovutole
  • se c’è un procedimento disciplinare a carico del dipendente pubblico, avviato prima della sua consegna di dimissioni.

Le dimissioni volontarie non hanno effetto immediato, il dipendente infatti è tenuto a rispettare dei termini di preavviso.

I termini di preavviso sono definiti nel Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto delle regioni e delle autonomie locali, per il biennio economico 2004-2005, art 12 e variano in base all'anzianità del dipendente, al ruolo ricoperto nell'amministrazione.

  • entro 30 giorni, per i dipendenti che hanno 5 anni di anzianità di servizio
  • entro 45 giorni, per i dipendenti che hanno 10 anni di anzianità di servizio
  • entro 60 giorni, per i dipendenti che hanno più di 10 anni di anzianità di servizio.

Se un dipendente non dovesse rispettare i termini di preavviso gli verrà decurtata dall'ultima busta paga l'importo pari all'indennità di preavviso, ossia alla retribuzione che avresti ottenuto nei giorni di preavviso che non hai rispettato.

Approfondimenti

Il periodo di preavviso

Durante il periodo di preavviso i dimissionari non potranno:

  • usufruire delle ferie maturate e pertanto all’atto della risoluzione del rapporto si dà luogo al pagamento sostitutivo delle stesse
  • usufruire del congedo matrimoniale che prorogherebbe la data di risoluzione del rapporto di lavoro
Revoca delle dimissioni

Le dimissioni sono un atto unilaterale recettizio per la cui efficacia non si richiede alcuna accettazione dell'amministrazione. Le dimissioni sono pertanto efficaci dal momento in cui l'amministrazione ne viene a conoscenza, divenendo, con ciò, irrevocabili.

Solo il consenso dell'ente può consentirne la revoca tardiva.
In ogni caso, il consenso eventualmente prestato dall’ente alla revoca tardiva non può di certo consentire di corrispondere la retribuzione per il periodo in cui è mancata la prestazione.

Dimissioni per collocamento a riposo del dipendente

I dipendenti statali vicini al raggiungimento della pensione devono comunicare le dimissioni per la successiva domanda di pensione rispettando i tempi previsti di sei mesi.

I lavoratori pubblici che intendono andare in pensione devono presentare le dimissioni con sei mesi di anticipo rispetto alla data prevista per la pensione finale.

Una volta ricevuta la domanda di pensionamento l'amministrazione, tramite INPS, controlla che i versamenti contributivi siano regolari, procede ad eventuali correzioni nel caso di periodi di servizio o retribuzioni mancanti o incompleti, e poi alla liquidazione della pensione.

Dimissioni per l'assunzione in una nuova PA a seguito di concorso pubblico

I dipendenti assunti da una nuova amministrazione a seguito di concorso pubblico devono dimettersi dall'amministrazione originaria, ma possono avvalersi della conservazione del posto.

Durante il periodo di prova nella nuova amministrazione il dipendente ha diritto alla conservazione del posto senza retribuzione in quella originaria, in caso di mancato superamento dello stesso rientra, a domanda, nella qualifica e profilo di provenienza nell'amministrazione originaria.

Ricostituzione del rapporto di lavoro

Il dipendente il cui rapporto di lavoro si sia interrotto per effetto di dimissioni può richiedere, entro 5 anni dalla data delle dimissioni stesse, la ricostituzione del rapporto di lavoro. In caso di accoglimento della richiesta, il dipendente è ricollocato nella medesima o corrispondente posizione rivestita al momento delle dimissioni secondo il sistema di classificazione applicato nell’amministrazione

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Ultimo aggiornamento: 06/04/2023 14:17.19